E a tavola viene una luce azzurra
sul tardi e poi si aprono
le pareti a fiore: diminuisce
il palmo della notte.
È così lunga l’estate.
*
Buttati sui letti trascorriamo
il resto della notte. Lo sentite
questo caldo incastrato negli omeri?
Finché dura,
avremo lo stesso volto.
*
La tua pelle Claudio appare
come una collina, che nasce via.
Allatta lo sguardo con l’erba
e le pietre: è il suo genitore –
quindi il suo riflesso.
*
Ora va via Claudio:
lontano, anche se alzando
il respiro si ferma
la circolazione
se io sono identico all’essere fuori.
Nella lingua un arsenale
ovvero il culmine ovvero una presenza
bianca, trasparente, bianca.
*
Negli appartamenti sulle palpebre
poco a poco venivano le immagini
della comprensione:
le muffe e la ruggine sopra le chiavi
nelle fenditure dove
si sopravviveva. La nostra è una famiglia,
un mondo che si anima nel nulla.
Luca Veronese è nato a Bari nel 1990. Vive a Berlino, dove si occupa di poesia e arti visive. Corpo fuori campo è il suo primo libro.