*

LO STORPIO

In sella al suo triciclo rosso
pedalava contro la tempesta
avvolto nella giacca a vento
le gambe attorcigliate
             a spingere i pedali.

Chi si affacciava non capiva
la sua corsa solitaria
ma la pioggia scrosciava,
evaporava, sulla faccia
di lui che non fugge davanti al suo dolore
ma disegna con amore un inno
alla vita lungo la salita.

*

IN SOFFITTA

I

mi chiedevi a mani nude se la vita fosse eterna
e io ti rispondevo che a volte dura a lungo 
altre invero poco, altre non ha neppure inizio
(hai sentito di   una storia orribile   la madre   e poi)
eppure, eccoci ancora qui, 
a pigiare i tasti e chiederci 
se il dire è più dell’essere 
o l’essere soltanto 
è uscire alle diciotto 
riprendere la prole, accendere 
i fornelli; il lenzuolo 

              copre il volto della luna.

*

LA VITA CHE IGNORI

le foglie cadute sul prato
rilucono gialle, o roseoarancioni,
prima che il sole scompaia
nel vuoto; nascondono, sai,
la vita che ignori
mentre cammini di corsa al tuo treno
creature che, lente,
si amalgamano al passo della stagione
ne seguono il fiato, il battito, i giorni
senza scordare il vento che scuote
le chiuse persiane

i vivi mai morti, i morti non più.

*

LA BIANCA MAGNOLIA

e fiorisce di nuovo 
la bianca magnolia 
lontano dal male che batte nel vento 
e chiude le giacche, ci lascia più soli. 

fiorisce più alta a bordo strada 
sovrasta ringhiere, le carte incollate 
sopra il pannello, 
invade la strada, intralcia 

             l’andare sbagliato di noi.

*

IL MALE COMUNE

Questi bidoni sul Lambro
la sera, all’ombra di nuove
vetrine allestite, mi dicono ancora
il male di chi
è rimasto a vuotarli
             in riva all’estate.

E penso che, forse,
potrei essere io
uno di loro
oppure anche tu, che ti volti
distratto connesso annoiato
             qui al tavolo accanto

ma in questa distanza,
amico mio caro,
non siamo lontani:

il male è un male
comune, il bene
una luna d’agosto
              o quel che ne resta.

*

Marco Pelliccioli, Nel concerto del tempo, Mondadori, 2024

Marco Pelliccioli è nato a Seriate (Bergamo) nel 1982 e vive tra Monza e Milano. Ha pubblicato i libri di poesia C’è Nunzia in cortile (LietoColle, 2014, Premio Albero Andronico), L’orfano (LietoColle-Pordenonelegge, 2016, Premio InediTo Colline di Torino),  L’inganno della superficie (Stampa2009, 2019, finalista Premio Città di Acqui Terme), Il sogno del pesce gatto (Stampa2009, 2023) e Nel concerto del tempo (Mondadori, 2024). Del 2015 è il romanzo A due passi dal treno (Eclissi), segnalato dal Premio Calvino. Scrive racconti per ragazzi (Gallucci, Einaudi) ed è presente in Giovane poesia italiana (Pordenonelegge, 2020), un’antologia tradotta anche all’estero. Per La Provincia di Como cura la rubrica La poesia contemporanea, con articoli monografici dedicati alle principali figure del Novecento italiano. Per il Teatro Fontana di Milano la rassegna La poesia e la fontana e i corsi di Poesia italiana e straniera dal Novecento a oggi.