amuleti lorenzo pataro

<< Di una raccolta di componimenti in versi si può affermare che abbia raggiunto o toccato la poesia – che, nell’attuale moltitudine di versificatori, appare come un uccello assai raro – quando ci si trova dentro un’opera mossa da una sua necessità ed espressa con strumenti saldi e affinati. E gli strumenti non possono che essere quelli di una lingua posseduta e anzitutto sentita, e quelli di una visione di sé e del mondo che quel sé contiene e comprende.
Questo libro di Lorenzo Pataro possiede qualità e forze e umori. Il territorio, nel quale l’autore si cerca e si palesa, appartiene a un altrove che ingloba l’umano, ma non lo isola e restringe. Il titolo Amuleti fa pensare agli amuleti montaliani, a oggetti e soggetti che modulano i significanti ed estendono i significati. Nell’epigrafe di Gianni Celati – una delle tre che aprono il libro e sono indubbiamente mappe per un tragitto da compiere – si dice di parole che “chiamano qualcosa perché resti con noi”. Quel che resta qui di una fitta elencazione di luoghi, oggetti, animali, piante, stagioni è insieme vigilanza e stupore, attesa trepida e insopprimibile desiderio di essere e di restare. E se della negazione e del dubbio, in cui è stato immerso e sommerso il Novecento, persistono qui le ombre e gli appigli, se una irreparabile scontentezza sta dietro gli avvii e le soste di tanto chiamare ed evocare, mai s’accampa una definitiva rinuncia alla felicità, mai si cede a un’estrema invalicabile negazione >> …

Dalla prefazione di Elio Pecora

Insegnami la quiete delle gazze
di vedetta sui cipressi
e recita al contrario rovesciati
tutti i salmi che conosci
come fosse un cifrario per il volo,
impara dal silenzio tra i richiami
il segreto di ogni correre in picchiata,
posa la tua insonnia e la tua febbre
– di pane che lievita la notte –
sulle tegole spostate dalla pioggia
e aspetta che ogni passero
spezzi l’ala come un’ostia contro il vento
che ripeta in ogni verso
il miracolo dell’uva che fermenta
ciò che ha visto da lontano
ciò che brilla tra la rena del torrente
e nel raduno dei frammenti nel suo nido
scopre qualcosa che non sai, che non cerchi,
che punge quando dormi nelle scapole
ferite dal respiro troppo umano.

*

Allora tu ascolta la preghiera delle foglie
ferite dall’inverno, insegnami
a chiamare per nome tutti i falchi
come fosse un rito antico per il bene,
spalanca la tua voce nello spazio
tra le fronde, aspetta la stagione
che riporta tutti i voli alla quercia
originale, insegnami a capire questo trillo
che fa eco alla parola e poi la scava
qui sul petto. Allora io ritrovo le briciole
perdute fra le orme, la casa nascosta
dal canneto che raduna gli amori
delle allodole, le pietre sul capanno diroccato
e la grazia dei germogli in mezzo ai rovi.

*

a G.

Quanto siamo transitori. Da un buio
verso un altro, piccoli graffi di luce.
Ferite che brillano, schegge nell’aria.
Braccati, con le fiaccole spente
dal vento. Piccole scie. Di una parola
soltanto, dilla adesso, adesso che hai
un altro nome. Benedetto il tuo bacio,
benedetto il tuo fuoco, benedetti gli astri
del corpo, benedetto il grano nel capo,
benedette le mani, le braci negli occhi,
benedetto il tuo passo di neve, benedetto
ogni singolo soffio, ogni gioia che arde,
benedetto ogni sguardo lasciato, benedetta
ogni ora negli anni a venire, benedetto
il nome che hai ora, benedetto sia
tutto il creato celeste in cui voli,
benedetto il tuo amore che è sparso
nel cosmo, benedetta ogni fibra leggera,
ogni spina, ogni graffio, ogni fiamma
riaccesa, splendore di quarzo, miracolo
d’acqua, benedetto ogni seme gettato,
benedetti i germogli, il miracolo, il dono
di esserci stata.

Amuleti


Lorenzo Pataro (Castrovillari, 1998) ha pubblicato la raccolta di poesie Bruciare la sete, Controluna edizioni, 2018. Sue poesie sono state pubblicate su riviste e blog come «Atelier», «Interno Poesia», «Poesia del nostro tempo», «ClanDestino», «Il sarto di Ulm»; sul sito ufficiale di poesia della Rai («Poesia», di Luigia Sorrentino); sul quotidiano «La Repubblica». Ha vinto i premi “Ossi di seppia” (2021) e “Poeti oggi” (2022). Amuleti è la sua ultima raccolta poetica, Edizioni Ensemble, 2022.