Dalla sezione ILLUSIONISMO
Preghiera
Prego amore farsi segno
farsi tocco del tuo corpo
farmi tempio del tuo nome
farsi altare di parole
che inginocchino le bocche
Senza parole
Le parole del silenzio
sono voce dalla mente
che comincia col tuo nome
i discorsi e non li chiude
*
dalla sezione ACROBATICA
L’amante competente
Sapremmo smettere d’amarci
se non avessimo imparato
a farci male così bene
L’amante ubriaco
Sguardo denso come mosto
“scelto un rosso, posso?
Mosso, brindo al tempo nostro”
– fermo fosse, come all’aspro raspo
in vite ch’arse vedo! –
Spento il senno, sono. Chiedo
“posto senza terra ai piedi, questo?”
“siedi!” Siedo
Volo “vedo”
Occhi, brucia addosso, vento
secco “sete?” chiedi
Tocchi! Assaggio un dito
attorno al polso
amabile il corpo
Amore è rosso maturare
in noi coscienza d’esser nati
*
dalla sezione FACHIRISMO
Mi soffochi
Tu non manchi
se mancassi ti verrei a cercare
ma sei qui
a soffocare con l’assenza
che alla gola stringe un pugno
senza mani
M’incendi
Mi resti come brace dentro gli occhi
di ciocchi d’un passato che non tace
arrossi il mio presente che non tocchi
l’accende il crepitio dei nostri baci
*
dalla sezione EQUILIBRISMO
Senza fune
Se almeno io potessi farmi prosa
dal darmi in voli e schianti fra le rime
farei l’amore in passi con la chiosa
per chiusa inventerei un lieto fine
In bilico
L’amore resta al bordo della strada
dove appoggiasti testa alla mia spalla
io spalle ad un lampione scoprii il fianco
tu il collo nudo. Crudo il sogno infranto
– lasciarsi andare senza chieder “resta”
nell’altro stare e dirsi “torno” andando –
amarsi al bordo, in bilico, sperando
restarsi la mancanza che si brama
Ci siamo mendicanti, una coperta
è questo amore spoglio e senza casa
*
dalla sezione L’ARTE DEL CLOWN
Salto estatico
Sono fuori dal pentagramma
non ho accordi terreni
offro a Dio l’assolo della mia pazza gioia
Filastrocca ciucca
Un profumo nuovo
sul suo bacio spento
uno strappo dentro
il vestito stretto
un bicchiere pieno
sopra il pasto secco
la parola stona
su un silenzio vecchio
cerco un trucco buono
per un giorno onesto
io che adesso sono
più fedele a me
Da ragazzina Agnes è solitaria e malinconica, suona la chitarra classica e scrive per parlare con Dio; in attesa di una Sua risposta, si interessa alle dinamiche terrene, mostrando particolare curiosità per l’amore romantico.
Agnes trova nel sentimento amoroso la “violetta” da guardare per affrontare il peso del mondo, ispirandosi all’omonimo personaggio de “l’Immortalità” di Milan Kundera, da cui trae lo pseudonimo.
Nell’alternarsi di passioni, dolori e gioie vissuti con grande intensità (ma anche con il sospetto che la vita sia solo un gioco o una “palestra”), Agnes sviluppa abilità da funambola, sostenuta dalla tendenza a ridere di sé. Attualmente Agnes scrive poesie, studia recitazione e pratica Ashtanga Yoga a Milano, dove interpreta anche un personaggio originario di Isernia, che lavora in banca e ha il suo stesso nome (Ines, in spagnolo).